Land Rover Defender 90

 
 Dati Kit
ModelloLand Rover Defender 90 "Sportlifee"
Produttore, scala
  
Schuco, scala 1/72 die cast
  
 Cenni storici
Soggetto l'auto di un amico e collega
Forza, livrea AR-90 ex-Carabinieri restaurata
Luogo e periodo Candriai (TN), Monte Bondone, 2015
Cenni storici
Il Land Rover è un veicolo 4x4 fuoristrada, costruito dal 1948 al 2015. Il primo veicolo, chiamato Land Rover, fu disegnato da Maurice Wilks nel 1947 in Inghilterra, ispirato dalle Jeep americane della Seconda guerra mondiale. Caratteristiche peculiari sono la trazione integrale permanente, che consente di affrontare terreni anche molto accidentati, e la carrozzeria in alluminio, meno esposta alla corrosione.
Il soggetto di questo modello (che parte da un "die cast" modificato) mi è stato ispirato da Alessandro, un amico e collega appassionato di montagna che un bel giorno decise che la sua auto doveva essere un fuoristrada puro e "spartano". Da quel momento si accaparrò un AR-90 ex-Carabinieri che sistemò e "addobbò" per farne la sua auto ideale. Questo piccolo modello vuole essere un omaggio alla sua caparbietà nel raggiungere l'obiettivo che si era prefissato.
  
 Realizzazione
Produzione elaborazione di un modellino da collezione, decal autoprodotte
Colorazione Colori acrilici a pennello e aerografo
Tempistiche 15 ore | novembre-dicembre 2015
Ambientazione
  
Basetta originale del modellino
  
 Note
Un ringraziamento all'amico Kicco64 per avermi fornito il modellino e stampato perfettamente le decal
  
 Foto soggetto originale



 W.I.P. - La costruzione del modello

Questa è una produzione anomala, perché basata su un modellino in metallo, anziché sul classico kit in plastica. Si tratta di un "die cast" (pressofuso) della Schuco, ditta tedesca nata a Norimberga nel 1912 e specializzata nella produzione di modelli da collezione di buona qualità. 


Il modellino è di ottima qualità, con dettagli molto fini.




Il primo lavoro è lo smontaggio dei pochi pezzi e la verniciatura della carrozzeria. Togliendo due viti si ottiene la separazione del telaio, degli interni, dei vetri e della carrozzeria. Vanno poi tolti i fanali anteriori, la griglia frontale che copre il radiatore e la ruota di scorta.
Ho provato a saltare il passaggio della sverniciatura e il colore scuro molto coprente mi ha dato ragione. Con poche passate la vernice precedente è coperta.




Il colore dei mezzi dei Carabinieri è particolare e per ottenerlo ho mescolato 3 parti di Gunze Blu H5 e 1 parte di Gunze Tire Black H77, verificando poi il risultato con uno strumento di altissima precisione di cui mi fido ciecamente: l'occhiometro ;-)

Il passaggio successivo ha riguardato alcuni dettagli esterni, come i parafanghi, gli specchietti retrovisori e le plastiche dei fanali nere.

In seguito sono passato agli interni, che l'amico Alessandro ha pensato bene di ordinare di colore bianco/arancione, nonostante non sia un appassionato di "orienteering" (vedi colore delle "lanterne" di questo sport). Ho dimenticato di aggiungere il "cent" per avere un'idea sulla dimensione, ma si tratta veramente di micromodellismo che mi ha costretto a indossate il visore/binocolo.



Questa vettura monta i cerchi della versione militare e quindi ho dovuto sostituire quelli originali con una versione in resina fornita sempre dall'amico Kicco64. Ecco come si presentavano i cerchi in resina e la situazione finale, dopo la verniciatura e un rapido lavaggio a olio per evidenziarne gli ottimi dettagli.



A questo punto ho riassemblato a secco il piccolo Defender sia per iniziare ad avere idea di quello che stavo producendo, sia per essere più comodo nell'applicazione delle microscopiche decal. Per mia grande gioia, la pare posteriore dell'auto è decorata con un gran numero di adesivi e scritte varie: l'unica soluzione per ottenere una vettura corrispondente all'originale è stata di disegnarmi con CorelDraw i singoli adesivi, la maggior parte dei quali, in scala 1:72, misura frazioni di millimetro. Fortunatamente la stampa di Kicco è professionale e, nonostante ad occhio nudo si vedano solo macchioline, in foto o con una lente si riesce ad apprezzarne la qualità.



Il lavoro finale ha riguardato il posizionamento dei "mandorlati" (le protezioni metalliche sul cofano e sui bordi inferiori dell'auto) e dei tre vetri sul tetto (realizzati anche questi con delle decal). Infine ho dipinto con un pennellino la fanaleria e i dettagli.
Ultimo accessorio dell'auto sono i tubi laterali che fungono da pedana, che ho riprodotto con del filo di ottone sagomato.















Visto l'amore di Alessandro per la neve, mi è sembrato giusto rappresentare il Defender sul suo terreno "naturale" e quindi ho riprodotto un manto nevoso sulla stessa basetta fornita con il modello. In questo caso ho utilizzato bicarbonato, fissato con comune lacca per capelli.















Alla fine il piccolo fuoristrada si presenta così, dopo aver ricevuto più o meno le stesse rielaborazioni applicate al soggetto originale.




Ed eccolo pronto per la consegna nella sua confezione originale.






Non resta che sperare che Alessandro apprezzi l'impegno e non risponda alla Johnny Stecchino: "Non ci somiglia per niente!" :-D









© Michele Raus | Club Modellismo Più Trentino

S.P.A.D. S.XIII


 Dati Kit
ModelloS.P.A.D. S.XIII
Produttore, scala
  
Eduard, scala 1/72, 56 pezzi
  
 Cenni storici
SoggettoCapitano Fulco Ruffo di Calabria
Forza, livrea91^ Squadriglia degli Assi - Aviazione del Regio Esercito
Luogo e periodoQuinto di Treviso, luglio 1918
Cenni storici
Lo SPAD S.XIII era un caccia monoposto biplano prodotto dalla francese Sociéte Pour l'Aviation et ses Dérivés. Utilizzato durante la prima guerra mondiale, fu uno dei migliori velivoli del conflitto ed uno di quelli prodotti in maggior numero: 8 472 esemplari. Lo SPAD S.XIII era uno sviluppo del precedente S.VII, con un gran numero di modifiche, tra cui un timone ed ali di maggiori dimensioni. Il motore era il francospagnolo Hispano-Suiza 8Be 8 cilindri a V, con 223 CV (164 kW) che rendeva il velivolo più veloce del britannico Sopwith Camel e del tedesco Fokker D.VII, ma la sua minore maneggevolezza lo rendeva piuttosto ostico nelle mani di piloti inesperti, soprattutto in fase di atterraggio, quando tendeva a entrare in stallo in modo repentino. Era invece ottima la sua solidità come le sue doti di picchiata.
Il soggetto rappresenta il velivolo del Capitano Fulco Ruffo di Calabria (Asso con 20 vittorie), quando assunse il comando della 91^ Squadriglia alla morte di Francesco Baracca.

  
 Realizzazione
ProduzioneRealizzato da scatola con autocostruzioni (interni, decal)
ColorazioneColori acrilici ad aerografo e pennello, invecchiamento ad olio
Tempistiche20 giorni - Ottobre 2015
Ambientazione
  
Basetta realizzata con un CDrom e stampa su carta adesiva
  
 Note
Realizzato per la Campagna di ModellismoPiù "La nostra grande guerra" 2015
Le decal sono state autoprodotte

  
 Foto soggetto originale

 W.I.P. - La costruzione del modello

In un anno poco produttivo (modellisticamente parlando), provo a realizzare in un solo mese questo piccolo ma complesso biplano per la campagna di Modellismo Più "La nostra grande guerra". Ci terrei a concluderlo in tempo, non fosse altro per il fatto che il kit mi è stato regalato appositamente dall'amico AndRoby, che non sopporta di vedermi alle prese con kit Academy. Si tratta di un kit Eduard con ottime stampate e dettagli che non mi sarei mai aspettato per un velivolo così piccolo (ben 56 pezzi da montare).




Ho realizzato molto velocemente gli interni. Il kit è molto ben fatto e offre molti dettagli e una decina di decal per i tachimetri. Mi sono limitato ad aggiungere le cinture e la staffa sopra al sedile a cui queste sono agganciate. 

Completati gli interni e chiusa la fusoliera, purtroppo non si vede quasi nulla dell'interno. Sono bastati solo alcuni aggiustamenti, ma il kit si monta complessivamente bene, nonostante le misure veramente microscopiche dei pezzi.
Ho scattato queste foto un po' di corsa, appena chiusa la fusoliera e prima di iniziare a "pulire" e carteggiare il modello. Quindi è meglio guardare solo l'abitacolo, visto che il resto è ancora impresentabile.

Questa è una delle numerose prove a secco per la sistemazione dei montanti sull'ala inferiore.

Poi ho iniziato la colorazione delle superfici inferiori, facendo diverse prove per ottenere il famoso colore "Ecru" (ovvero giallo nocciola chiaro). Qui devo ringraziare la pazienza di AndRoby, che ho stressato in orari improponibili con foto "live" per ottenere la ambita omologazione delle prove colore.

Successivamente sono passato ai colori della bandiera sotto l'ala inferiore e alla mimetica superiore.

Questo è il velivolo lucidato per accogliere meglio le decal

A questo punto nel forum di Modellismo Più, AndRoby mi ha giustamente fatto notare che i montanti sul cofano dello SPAD XIII sono solo due e quindi ho dovuto tagliare quello a V rovesciata per poi aggiungere un ulteriore tirante.
Qui di seguito si vede l'aereo con le decal applicate e l'inizio di creazione dei tiranti con bava da 0,08 mm.

Ho impiegato parecchio tempo per ricreare la complessa struttura di tiranti di questo biplano (34 fili da 0,08 mm tra tiranti e cavi di comando). 

La fase successiva ha riguardato i dettagli e la grande incognita del montaggio dell'ala superiore a modello praticamente finito. Grazie anche alla qualità complessivamente alta del kit, in realtà non ho trovato grandi difficoltà: l'unico problema serio che ho dovuto affrontare è stato causato dal fatto che per dipingere i tiranti (prima di posizionare l'ala superiore) ho dovuto tenderli a caldo e questo ha leggermente deformato la posizione dei montanti, che avevo trovato dopo infinite prove a secco. Questo ha fatto sì che, al momento del montaggio dell'ala, alquni riscontri non combaciassero, costringendomi a rifare i tiranti troppo tesi.

I lavori si sono conclusi con il lavaggio a olio, con cui ho anche smorzato i toni delle decal, e con la finitura opaca delle superfici telate, lasciando più lucide quelle che erano in metallo.
La basetta è a dir poco minimalista, considerato che è realizzata con un CDrom su cui ho attaccato una stampa su carta adesiva.

Sono così riuscito a concludere il piccolo biplano in onore del Capitano Fulco Ruffo di Calabria e della 91^ Squadriglia degli Assi. Dopo aver impiegato 9 mesi per creare il Su-25, non credevo di poter riuscire nell'impresa di produrre un modello (piccolo ma con diverse insidie) in sole 3 settimane ... e invece eccolo qui.
Nel complesso sono soddisfatto del risultato e voglio ringraziare doppiamente AndRoby per avermi prima omaggiato del kit e per avermi poi supportato (e sopportato) tecnicamente con i consigli che mi hanno consentito di riprodurre un modello storicamente fedele.


© Michele Raus | Club Modellismo Più Trentino